PA digitale: il ruolo del Cloud nell’adozione dei software gestionali

Nel 2023 il 94% dei Comuni italiani ha presentato piani di migrazione al Cloud nell’ambito del PNRR. Secondo la ricerca realizzata dall’Osservatorio Agenda Digitale in collaborazione con AssoSoftware, il 68% degli enti comunali detiene tutto il proprio portafoglio di software gestionali sul Cloud.

Il PNRR ha segnato un punto di svolta, ma la strada è ancora lunga per una piena trasformazione della PA. E i software gestionali sono un tassello fondamentale nell’erogazione di servizi digitali efficaci a cittadini e imprese.
Ma qual è il livello di maturità della PA nell’utilizzo di soluzioni gestionali? E quale il rapporto con il livello di digitalizzazione dei servizi erogati a cittadini e imprese dal comune?

La maturità digitale dei Comuni italiani

L’Osservatorio Agenda Digitale ha identificato tre gruppi di Comuni: il 36% risulta in uno stadio iniziale del percorso, con alcuni processi ancora non completamente digitalizzati e poca visione sulla necessità di un cambiamento organizzativo. Il 28% è invece nel pieno del percorso di adozione dei software gestionali e trasformazione dei processi, probabilmente anche su spinta dei fondi PNRR per la digitalizzazione.
Un ulteriore 36% è già in una fase di utilizzo avanzato delle soluzioni.

L’Osservatorio Agenda Digitale ha elaborato un indice che analizza la capacità degli enti territoriali di erogare servizi completamente digitalizzati a cittadini e imprese. In particolare, sono state identificate tre classi di Comuni in base alla digitalizzazione del front office e del back office dei servizi all’utente: un 35% di comuni trainanti, un 33% di comuni in transizione e il restante 32% all’inizio della propria trasformazione digitale.

Un percorso di adozione a due velocità

Insomma, la PA si muove a due velocità differenti nel percorso di adozione di software gestionali. A quanto è emerso durante il convegno Il software gestionale in Italia: la fotografia della Pubblica Amministrazione, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, AssoSoftware e Osservatorio Agenda Digitale, nel 2023 solo un terzo dei Comuni di piccole dimensioni ha formato tutto il personale a questo riguardo, contro il 46% di quelli medio-grandi.

I Comuni con più di 20.000 abitanti tendono a personalizzare maggiormente le soluzioni software per rispondere a esigenze di processo, ma solo nel 26% dei casi hanno rivisto tutti o parte dei processi per adattarli ai flussi di attività proposti dalle applicazioni. Oltre la metà dei piccoli Comuni, invece, non ritiene necessari cambiamenti a seguito dell’introduzione di software gestionali.

Gli applicativi più diffusi

In generale, nella PA i software di gestione amministrativa e contabile superano l’80% di diffusione, seguiti da gestione documentale&workflow e gestione risorse umane (oltre il 60%).
Meno frequente l’utilizzo di soluzioni per la gestione della relazione con il cittadino (56%) e la pianificazione e controllo (36%)

Per il 71% dei Comuni i principali benefici derivanti dall’adozione di queste soluzioni, riguardano una maggiore visibilità e tracciabilità dei processi la qualità e l’efficienza degli stessi (69%). E la riduzione degli errori (63%) con impatti diretti sulla rapidità di risposta al cittadino.

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